Scabbia in Italia: Analisi dell’Incidenza e delle Misure di Contenimento

Negli ultimi anni, l’Italia ha registrato un aumento dei casi di scabbia, una malattia della pelle causata dall’acaro Sarcoptes scabiei.

Secondo i dati forniti dal Ministero della Salute, l’incidenza della scabbia in Italia è in crescita. Questo incremento potrebbe essere dovuto a diversi fattori, tra cui la maggiore mobilità delle persone, le condizioni di vita precarie e la mancanza di consapevolezza sulla malattia.

Le regioni del Sud Italia hanno registrato un tasso di incidenza superiore rispetto al Nord, probabilmente a causa delle disparità socio-economiche e delle differenze nelle condizioni abitative e igieniche.

La scabbia si manifesta attraverso prurito intenso, eruzioni cutanee e lesioni causate dal grattamento. La diagnosi precoce è fondamentale per prevenire la diffusione dell’infezione, ma la mancanza di consapevolezza e l’accesso limitato alle cure sanitarie possono ritardare la diagnosi e il trattamento.

Per far fronte all’aumento dei casi di scabbia, le autorità sanitarie italiane hanno implementato diverse misure, tra cui:

  • Campagne informative per aumentare la consapevolezza sulla scabbia e sulle modalità di trasmissione.
  • Formazione del personale sanitario su diagnosi e trattamento della scabbia.
  • Distribuzione di trattamenti antiparassitari nelle aree più colpite.

Il trattamento della scabbia prevede l’utilizzo di creme e lozioni scabicidi, oltre alla disinfezione dell’abbigliamento e della biancheria.

L’incidenza della scabbia in Italia è motivo di preoccupazione, ma l’impegno delle autorità sanitarie e la collaborazione della popolazione sono fondamentali per contenere la diffusione della malattia. La conoscenza e la prevenzione rimangono gli strumenti più efficaci nella lotta contro la scabbia, accompagnate da un accesso equo e tempestivo alle cure sanitarie.

La battaglia contro la scabbia richiede l’impegno di tutti: è responsabilità di ciascuno di noi adottare comportamenti responsabili e informarsi per proteggere la nostra salute e quella della collettività.

Evento – Scabbia: Cosa sta cambiando nella pratica clinica

Dettagli dell’Evento:

  • Data: Dal 14 settembre 2023 al 14 dicembre 2023
  • Luogo: Online
  • Segreteria Organizzativa: Ecliptica srl

L’evento mira a offrire una formazione completa sulla scabbia, dall’identificazione dei sintomi al trattamento più efficace. I partecipanti avranno l’opportunità di:

  • Acquisire una conoscenza approfondita della scabbia e delle sue manifestazioni.
  • Esplorare le ultime ricerche e i trattamenti disponibili.

Abbiamo il piacere di ospitare alcuni dei più illustri esperti in campo dermatologico, che condivideranno con noi le loro preziose conoscenze e esperienze, permettendoci di approfondire sia la diagnosi che il trattamento della scabbia.

Questo evento è aperto a tutti, ma è particolarmente utile per medici, infermieri, studenti di medicina e chiunque operi nel settore sanitario.

Per partecipare all’evento

Unisciti a noi nella lotta contro la scabbia e contribuisci a diffondere consapevolezza e conoscenza su questa importante tematica sanitaria. Vi aspettiamo!

Acne giovanile

acne giovanile

Certamente il problema clinico più frequente in età adolescenziale, viene affrontato troppo spesso con trattamenti inadeguati di valenza puramente cosmetica, senza una opportuna valutazione e comprensione dei meccanismi fisiopatologici, che ne sono alla base e che oggi sono ben conosciuti sul piano scientifico, a livello molecolare.

acne giovanile 2


I quadri clinici vanno studiati con attenzione sul piano locale e sistemico (endocrinologico); le cure vanno somministrate tenendo conto delle probabili evoluzioni della clinica, per prevenire le forme più gravi ad evoluzione cicatriziale.

Alopecia areata

alopecia areata

E’ frequente il suo esordio in età pediatrica; richiede una diagnosi precisa, tempestiva e un inquadramento generale completo.

Ritenuta con abbondanza di documentazioni scientifiche una malattia su base autoimmune, va curata con pazienza, utilizzando le terapie a disposizione con costanza, adattandole alle situazioni evolutive.

Sulla base delle ricerche scientifiche nuove cure si stanno prospettando, con importanti risultati.

Dermatologia pediatrica

Dermatite/Eczema Atopico

La diagnosi in generale non è difficile; ricercare con indagini mirate le cause (allergiche e non allergiche, difetti intrinseci o acquisiti della barriera cutanea, microflora cutanea e intestinale: il microbiota), eliminarle/ridurle per prevenire le recidive è il compito principale del clinico, assieme all’impostazione terapeutica, che va modulata secondo la fase clinica, sulla base di linee guida internazionali riconosciute.
La collaborazione con la famiglia è indispensabile, anche per migliorare la Qualità di Vita; l’interazione con il pediatra è fondamentale per contrastare altre malattie atopiche (asma, rino-congiuntivite), infezioni da immunodeficienze locali e sistemiche, che complicano la malattia.

In età adolescenziale la concomitanza di dermatiti allergiche da contatto richiede una attenta valutazione specifica della situazione.

dermatite atopica 1 2

Psoriasi

Malattia spesso non diagnostica in età pediatrica e confusa con altre malattie infiammatorie.
Va opportunamente valutata anche sul piano generale per fornire indicazioni terapeutiche complete, derivate dalla valutazione critica di linee guida/raccomandazioni internazionali.

I progressi delle conoscenze scientifiche sui meccanismi molecolari della psoriasi hanno permesso un sostanziale miglioramento delle cure, sia per i principi attivi, sia per le formulazioni anche per le localizzazioni particolarmente fastidiose; la fototerapia rappresenta uno strumento di grande utilità e la terapia sistemica con i farmaci biologici permette di raggiungere ottimi risultati nei casi resistenti alle terapie locali.

Psoriasi

Infezioni cutaneo-mucose

Le infezioni virali, batteriche, micotiche e parassitarie sono frequenti in età pediatrica; richiedono diagnosi tempestive clinico-laboratoristiche di certezza, adeguata valutazione delle condizioni delle difese immunitarie per una opportuna impostazione terapeutica, soprattutto nei casi recidivanti.

Infezione mucose 2

Acne giovanile

acne giovanile 2

Certamente il problema clinico più frequente in età adolescenziale, viene affrontato troppo spesso con trattamenti inadeguati di valenza puramente cosmetica, senza una opportuna valutazione e comprensione dei meccanismi fisiopatologici, che ne sono alla base e che oggi sono ben conosciuti sul piano scientifico, a livello molecolare.
I quadri clinici vanno studiati con attenzione sul piano locale e sistemico (endocrinologico); le cure vanno somministrate tenendo conto delle probabili evoluzioni della clinica, per prevenire le forme più gravi ad evoluzione cicatriziale.

Alopecia areata

alopecia areata 2

E’ frequente il suo esordio in età pediatrica; richiede una diagnosi precisa, tempestiva e un inquadramento generale completo.
Ritenuta con abbondanza di documentazioni scientifiche una malattia su base autoimmune, va curata con pazienza, utilizzando le terapie a disposizione con costanza, adattandole alle situazioni evolutive.
Sulla base delle ricerche scientifiche nuove cure si stanno prospettando, con importanti risultati.

Dermatite Eczema Atopico

dermatite atopica 1

La diagnosi per la Dermatite o Eczema Atopico in età pediatrica in generale non è difficile.

Le cause

Occorre ricercare con indagini mirate le cause allergiche e non allergiche, difetti intrinseci o acquisiti della barriera cutanea, microflora cutanea e intestinale: il microbiota.

Le soluzioni

Eliminare o ridurre le cause per prevenire le recidive è il compito principale del clinico, assieme all’impostazione terapeutica, che va modulata secondo la fase clinica, sulla base di linee guida internazionali riconosciute.

La collaborazione con la famiglia è indispensabile, anche per migliorare la Qualità di Vita; l’interazione con il pediatra è fondamentale per contrastare altre malattie atopiche (asma, rino-congiuntivite), infezioni da immunodeficienze locali e sistemiche, che complicano la malattia.

In età adolescenziale la concomitanza di dermatiti allergiche da contatto richiede una attenta valutazione specifica della situazione.

Psoriasi

Psoriasi 1

La Psoriasi è una malattia spesso non diagnostica in età pediatrica e confusa con altre malattie infiammatorie.
Va opportunamente valutata anche sul piano generale per fornire indicazioni terapeutiche complete, derivate dalla valutazione critica di linee guida/raccomandazioni internazionali.

I progressi delle conoscenze scientifiche sui meccanismi molecolari della psoriasi hanno permesso un sostanziale miglioramento delle cure, sia per i principi attivi, sia per le formulazioni anche per le localizzazioni particolarmente fastidiose.

Le soluzioni

La fototerapia rappresenta uno strumento di grande utilità e la terapia sistemica con i farmaci biologici permette di raggiungere ottimi risultati nei casi resistenti alle terapie locali.

fototerapia pediatrica

Malattie autoimmuni cutanee

Malattie autoimmuni cutanee

La cute è uno dei tessuti colpiti più frequentemente da processi infiammatori su base autoimmune.

Le malattie autoimmuni cutanee

Le malattie autoimmuni cutanee sono numerose: le Connettiviti (il Lupus Eritematoso, la Dermatomiosite, la Sclerodermia, lo Scleredema, la Policondrite ricorrente) e i loro sottotipi, le Malattie Bollose (Pemfigo, Pemfigoidi con le loro varianti) e la Dermatite Erpetiforme.

Meccanismi autoimmunitari si riconoscono di importanza primaria nella patogenesi di numerosi tipi di Vasculiti, della Psoriasi e di alcuni varianti di Orticaria.

La cute può essere l’unico organo colpito oppure il processo autoimmune può coinvolgere altri organi, come nelle Connettiviti e Vasculiti o interessare altre mucose (come nelle Malattie Bollose) oppure altri tessuti (come nella Psoriasi).

Questi aspetti richiedono una interazione con altri specialisti, per inquadrare e seguire accuratamente la malattia.

Connettiviti

Il dermatologo ha un ruolo primario nelle forme cliniche in cui la malattia si manifesta esclusivamente a livello cutaneo. Di esse discuteremo in articoli successivi.

Lupus eritematoso cutaneo

Lupus Eritematoso cutaneo

Nel caso del Lupus Eritematoso Cutaneo (con unico coinvolgimento cutaneo) si distinguono numerosi sottotipi clinici, che possono richiedere diversi approcci terapeutici:

  • la forma discoide localizzata
  • la forma discoide generalizzata
  • la forma ipertrofica/verrucosa
  • la forma mucosale (orale o congiuntivale)
  • la forma tumida
  • la forma tipo geloni
  • la forma lichenoide

La diagnosi si basa sul quadro clinico e sui reperti immunopatologici eseguti su biopsie di cute lesa e perilesionale con le tecniche di immunofluorescenza.

I risultati istopatologici confermano la diagnosi e quelli sierologici (immunologici e non) permettono un inquadramento generale della malattia. Occorre escludere l’interessamento extracutaneo, sistemico del Lupus eritematoso cutaneo e monitorare regolarmente il decorso della malattia sul piano clinico e biologico.

La storia clinica è molto importante, per definire misure preventive nei confronti di fattori di rischio, tra cui farmaci, alcuni ad alto rischio. come alcuni antifungini e antiipertensivi di uso frequente o altri a basso rischio, eventualmente importanti per alcuni pazienti. In tutti i casi va evitata l’esposizione solare e attuata una regolare e adeguata terapia fotoprotettiva.

Le lesioni del Lupus eritematoso cutaneo, se non diagnosticato e non trattato tempestivamente e opportunamente, tendono ad ingrandirsi ed a evolvere in forme atrofico-cicatriziali permanenti. Inoltre le lesioni tendono ad aumentare di numero, dando luogo alla variante disseminata. Le lesioni sono asintomatiche; il paziente non può non notarle, perché sono nella stragrande maggioranza dei casi nelle zone esposte (viso, mani, 1/3 superiore del tronco) e non regrediscono. Può sottovalutarle, non ricorrere allo specialista e quindi ritardare la diagnosi.

La terapia locale con corticosteroidi è la terapia elettiva di prima linea nelle forme localizzate; la scelta della molecola di cortisone, dell’eccipiente del preparato e della tecnica di medicazione spiegano spesso la estrema variabilità dei risultati ottenuti.

In alternativa o come seconda linea di trattamento, in alcune varianti cliniche, si usano gli inibitori della calcineurina (tacrolimus e pimecrolimus).

E’ sottolineato in tutte le analisi critiche, alla base di linee guida, che la mancata aderenza del paziente alla terapia locale è la causa maggiore di insuccesso ed è noto che l’aderenza si basa sul rapporto medico-paziente.

Nella variante disseminata della malattia è consigliato il trattamento concomitante con antimalarici, scegliendo la molecola e la posologia idonea al singolo caso. E necessaria la valutazione preventiva dei principali effetti collaterali degli antimalarici.

I cortisoni somministrati per via sistemica rappresentano i farmaci da usarsi nei casi di forme gravi e disseminate, con riduzione graduale da attuarsi dopo il controllo della malattia. In alcuni casi è utile l’associazione antimalarici-cortisone.

Nei casi disseminati e resistenti alle cure con i soli antimalarici viene associato il Metotrexate oppure, soprattutto nei casi caratterizzati da ipercheratosi/verrucosità, l’acitretina.

Il Dapsone è indicato nelle varianti bollose o nei casi resistenti, mentre il Micofenolato di Mofetile si riserva come terza linea di trattamento ai casi resistenti alle terapie ricordate.

Un posto delicato spetta alla Talidomide per i casi refrattari alle precedenti terapie. Con tutte le prudenze, il monitoraggio clinico soprattutto per l’incidenza di polineuropatie, i successi ottenuti sono indiscutibili.

In ogni caso, considerato il carattere cronico-ricorrente della malattia, è necessario prevedere terapie di mantenimento/prevenzione, da individuare per ogni singolo caso.

In conclusione il paziente con Lupus eritematoso cutaneo deve essere seguito con estrema cura, sottoposto a controlli periodici e a cicli terapeutici regolari.