Incontro pubblico a Gardone Riviera: grande interesse per la conferenza della psichiatra Sarah Viola moderata da Sabrina Smerrieri

Nella splendida Sala Wimmer dell’ Ex Casinò di Gardone Riviera oltre 200 persone hanno seguito l’evento dal titolo “Dipendenze e fatica di vivere” organizzato lo scorso 2 dicembre dal Comune di Gardone Riviera in collaborazione con ACAT (Associazione Club Alcologici del Territorio).
Un dibattito vivace tra la dott. Viola, esperta in dipendenze e volto televisivo di Rai 2, pubblico, educatori e rappresentanti di comunita’ di recupero. Per affrontare aspetti delle nuove e ‘vecchie’ dipendenze

L’impegno delle istituzioni e delle associazioni di volontariato si rinnova nel 2023 per la lotta alla dipendenza da droghe diffuse come eroina e cocaina ma anche da nuove sostanze che sempre più spesso compaiono sui mercati illeciti, anche on line. Il fenomeno si è acuito durante la pandemia e ha provocato una impennata di richieste via web, difficilmente controllabili. Nuove dipendenze, droghe sintetiche sempre più pericolose, consumate prevalentemente da giovani, oltre all’abuso più tradizionale di alcol, spingono molte persone a chiedere aiuto. Qualche richiesta arriva ora anche da parte di persone con dipendenza dal gioco. E ACAT accoglie le famiglie con problemi nelle sedi territoriali per ascoltare e cercare di portare alla consapevolezza chi cerca in tutti i modi di negare il problema. Il metodo seguito dai gruppi ACAT sul territorio è quello voluto dal fondatore dei club alcologici, il professor Vladimir Hudolin, psichiatra e direttore della clinica universitaria di psichiatria, neurologia, alcologia ed altre dipendenze di Zagabria. Consulente dell’OMS dedicò buona parte della sua attività allo studio dei problemi legati all’uso di alcol ed altre sostanze. “Nei primi anni 50 trascorse un periodo in Gran Bretagna e Svezia: in quegli anni, partecipò al movimento definito “open door policy in psychiatry” insieme allo psichiatra italiano Franco Basaglia (ispiratore della legge180), con cui inizia una proficua collaborazione e amicizia.” spiega la giornalista scientifica Sabrina Smerrieri, che ha condotto la serata – Nel 1964 istituisce a Zagabria i primi ”Gruppi Terapeutici” per gli alcolisti e le loro famiglie al di fuori dell’ambiente ospedaliero, sul territorio di appartenenza. L’esperienza fu talmente positiva che il suo metodo venne esportato anche in Italia. Nel 1979 apri i battenti il primo Club a Trieste.”

“Il lavoro delle associazioni sul territorio è prezioso – ha sottolineato la psichiatra Sarah Viola – incontrano famiglie che vivono disagi legati all’alcol e/o a stili di vita rischiosi come il tabagismo, l’uso di sostanze, il gioco d’azzardo e la dipendenza da tecnologia digitale, oltre alle difficoltà familiari e sociali del nostro tempo, molto acuite dai periodi di lockdown – Per questo è necessario stabilire una relazione di qualità con le persone per superare la fatica di vivere, divenuta insopportabile specialmente tra gli adolescenti, che sempre più spesso si chiudono in atteggiamenti aggressivi, che vanno dal consumo di sostanze alle baby gang. Tutti devono fare uno sforzo, familiari, psicoterapeuti, gruppi di ascolto per fare squadra, essere gruppo, creare nelle persone senso di appartenenza, facendole sentire accettate. E’ la strategia vincente per aiutare le famiglie travolte da problemi enormi come le dipendenze o l’anoressia.”

copertina sala

Sala Wimmer, Gardone Riviera – Psichiatria e dipendenze