Novità nelle cure della “faccia rossa”.
Sono ben note da tempo le caratteristiche generali di questa malattia dermatologica, caratterizzata da gravi inestetismi e sensazioni molto fastidiose:
- la rosacea colpisce il 10% della popolazione generale, prevalentemente le donne, di età superiore ai 40 anni;
- la malattia si localizza alla parte centrale del viso, colpendo in modo simmetrico le guance, il naso (soprattutto la metà inferiore), la fronte, le palpebre e risparmiando la cute periorale;
- inizialmente la rosacea si presenta con episodi di eritema (arrossamenti) transitorio, accompagnati da una fastidiosa sensazione di calore, indotti da sbalzi termici, ingestione di bevande alcooliche o calde;
- in seguito l’eritema diviene più persistente, si accompagna ad un modico gonfiore, spesso localizzato alle palpebre;
- infine compaiono le teleangectasie (capillari dilatati): eritema e teleangectasie conferiscono l’ aspetto rubizzo particolarmente fastidioso della “rosacea vascolare”;
- in genere in una fase successiva compaiono sempre a gittate dei “foruncoli”: papule-pustole, in genere isolati, sulle aree infiammate “rosacea infiammatoria”;
- infine nella fase più tardiva si assiste al cosiddetto fima, un ingrandimento a volte molto accentuato e caratteristico del naso, più marcato nella parte inferiore, alle narici, per un aumento delle dimensioni delle ghiandole sebacee e del connettivo dermico “rosacea fimatosa”.
Nel 50% dei pazienti si associa un interessamento dell’occhio “rosacea oftalmica”: infiammazione della congiuntiva, delle palpebre e formazione di calazi (sorta di foruncoli) , con sensazione di secchezza, prurito e intolleranza alla luce solare.
Nel corso degli anni si è sostenuto che la rosacea fosse dovuta a numerosi fattori: infettivi cutanei (Demodex folliculorum); gastrici (Helicobacter pylori), dietetici, farmacologici (certamente l’uso prolungato di pomate cortisoniche favorisce la comparsa/peggioramento della malattia), anomalie vascolari.
Recentemente sono stati evidenziate le molecole infiammatorie che sono maggiormente implicate nella malattia.
Sul piano terapeutico la rosacea viene combattuta con cure differenti a seconda della fase clinica: nella fase papulo-pustolosa si impiegano farmaci locali, soprattutto il metronidazolo e l’acido azelaico, mentre nei casi più resistenti si impiegano antibiotici (tetracicline, minociclina) a basso dosaggio, la fase tardiva del rinofima si aggredisce chirurgicamente e/o con il Laser CO2 , mentre le teleangectasie si eliminano con il Laser pulsato.
Nessun risultato positivo si era conseguito sino ad oggi per la fase iniziale eritematosa. Uno studio pubblicato recentemente e presentato agli inizi di Marzo al congresso americano di dermatologia evidenzia gli ottimi risultati ottenuti con un gel allo 0.5% di Brominidina Tartrato, capace di bloccare i recettori alfa-2 adrenergic dei capillari, agendo come un vasocostrittore. Gli studi hanno permesso di verificare che l’eritema diminuisce/scompare dopo 30′ dalla applicazione; il gel è ben tollerato e non provoca sostanziali alcun effetti nocivi. Lo studio è stato condotto su un notevole numero di pazienti trattati per 4 settimane.
E’ la prima volta che un trattamento si dimostra utile nella fase iniziale, molto fastidiosa della malattia.